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F1 | GP Gran Bretagna 2021, analisi gara: il ruota a ruota dell’orgoglio

Nè Hamilton nè Verstappen vuole alzare il piede, il risultato è l’incidente tra i due che ha messo ko Max ed è costato dieci secondi di penalità a Lewis, che poi ha vinto

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Al Silverstone Circuit è accaduto quello che si pensava potesse accadere da un momento all’altro dall’inizio della stagione: l’incidente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Prima di analizzare quanto accaduto, ripercorriamo le tappe che hanno portato i due contendenti al titolo iridato a essere protagonisti di un incidente tanto spettacolare quanto pericoloso nella sua dinamica. Già nella gara inaugurale dell’annata presso il Sakhir International Circuit in Bahrain, i due hanno iniziato ad animare la sfida al vertice. Grazie alla strategia della Mercedes, il campione del mondo in carica era riuscito a prendere la testa della corsa ai danni dell’olandese.
Nell’ultimo scorcio della gara, però, la Red Bull dell’olandese era più veloce e ha cominciato a recuperare terreno sino a portarsi a meno di un secondo dal leader della gara. A quattro giri dal termine, Max ha sorpassato Lewis all’esterno della curva 4 ma allo stesso tempo ha oltrepassato i limiti della pista e così ha dovuto cedere nuovamente la posizione chiudendo secondo alle spalle del pluri iridato. Nell’appuntamento seguente, all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola, il nativo dei Paesi Bassi, che partiva terzo ha avuto uno spunto migliore al via sull’asfalto bagnato affiancando l’inglese, in pole position, sino alla staccata della curva 2.
Con la traiettoria interna a favore all’ingresso della Variante del Tamburello, Max ha portato il contendente al titolo verso l’esterno con conseguente lieve contatto tra le due vetture. Terza gara, terzo duello tra i due protagonisti del mondiale. Teatro del duello è l’Autodromo Internacional do Algarve di Portimao. Tra i saliscendi e i cambi di dislivello della pista lusitana, le punte di diamante rispettivamente di Mercedes e Red Bull hanno animato le fasi iniziale del gran premio con sorpasso e contro sorpasso prima all’esterno e poi all’interno della curva 1.
La settimana successiva, al Circuit de Barcelona-Catalunya, sede del gran premio della Spagna, va in scena il quarto episodio della lotta al vertice tra il sette volte iridato e il gioiello del costruttore anglo-austriaco. Allo spegnimento dei semafori, Lewis, che scattava dalla pole, viene sorpreso all’interno della prima curva da Max, che lo sorpassa all’interno senza timori reverenziali. Il muretto tedesco, una volta capito che la propria prima guida non sarebbe riuscita a prendersi in pista la posizione ai danni di Verstappen, ha richiamato il pilota ai box per la seconda sosta. Questa mossa ha messo sotto scacco il team di Milton Keynes, dato che se avesse effettuato il pit stop con il leader della gara, si sarebbe ritrovata comunque dietro alla Mercedes.
A quel punto, il campione del mondo in carica ha iniziato una progressione cronometrica con gomme medie che lo portato a raggiungere e a sopravanzare il rivale al titolo all’esterno della prima curva nel corso del secondo giro. Successivamente alla tappa catalana, i nativi rispettivamente di Stevenage e Hasselt non si sono più trovati corpo a corpo sino a ieri, ad eccezione del gran premio della Francia che si è disputato al Circuit Paul Ricard di Le Castellet. In quell’occasione, si è verificata una situazione simile al fine settimana iberico ma a parti invertite. Seppur Max stesse facendo l’andatura della corsa davanti alle W12 E Performance, gli strateghi della scuderia anglo-austriaca hanno deciso di richiamare ai box il leader provvisorio della corsa per effettuare la seconda sosta.
Con pneumatici a mescola media nuova, l’olandese ha cominciato a guadagnare quasi un secondo al giro, sopravanzando prima il finlandese in uscita dalla curve 9 e poi il sette volte campione del mondo a tre giri dalla fine all’interno sul rettilineo del Mistral verso la curva 8. In quel frangente, l’ex McLaren si è difeso senza chiudere più di tanto la porta alla sua sinistra, un atteggiamento quasi remissivo. Questo ampio testo introduttivo dedicato alla cronistoria della rivalità al titolo iridato che sta caratterizzando quest’annata, fa capire come fosse solo questione di tempo attendere che la goccia facesse traboccare il vaso come si suol dire.
Ieri, nel corso del primo giro, si è consumato l’episodio che definitivamente acceso la rivalità tra i due contendenti alla corona iridata. Analizziamo nel dettaglio quanto è successo passo dopo passo grazie agli onboard camera delle due vetture. In seguito alla vittoria della Sprint Qualifying, Verstappen si è guadagnato la pole position affiancato in prima da Hamilton. Allo spegnimento dei semafori, l’inglese ha un avvio migliore e riesce ad affiancare l’olandese verso la curva 1. I due percorrono appaiati tutta percorrenza della curva, col pilota della Red Bull riesce all’esterno a mantenere la leadership della gara. Il pilota della Mercedes, però, non si da per vinto ed in uscita dalla curva 5 prendere la scia dell’avversario affiancandolo all’esterno in ingresso della Brooklands (curva 6).
Il ventitreenne olandese tira la staccata, come si dice in gergo motoristico, respingendo nuovamente l’attacco del campione GP2 2006. Con una linea di ingresso migliore, l’idolo di casa ha una miglior percorrenza della Luffield (curva 7) e riesce a prendere in uscita la scia della RB16B che porta verso la Woodcote (curva 8) ed in seguito prima finta di passare a sinistra e poi si sposta verso l’interno tra la vettura di Max, che era a centro pista difendersi, e il muretto adiacente al tracciato. E qui comincia a consumarsi “il fattaccio”. Hamilton ha una velocità in entrata troppo elevata leggendo i dati delle telemetrie, oltre 310 km/h, ma soprattutto una linea troppo stretta, dovuta chiaramente al fatto che a sinistra ci fosse Verstappen.
In quel momento, Lewis si accorge di essere troppo rapido e decelera con l’ausilio del freno e scalando dalla settima all’ottava marcia, ma ormai è vittima del sottosterzo della monoposto mancando completamente il punto di corda della Coopse (curva 9) e speronando la gomma posteriore destra di Max con l’anteriore sinistra. Nel medesimo momento nel quale avviene la collisione, l’attuale leader del mondiale sterza verso destra pensando di essere completamente davanti all’avversario e a quel punto la collisione è inevitabile.
Il risultato è che la Red Bull numero 33 ha finito la gara contro le barriere subendo una decelerazione di 51 G con conseguente trasferimento del pilota (illeso) prima al centro medico e poi in elisoccorso all’ospedale per controlli, mentre la Mercedes numero 44 viene penalizzata di dieci secondi e alla fine vince il gran premio. Provando a trarre le conclusioni, il duello culmina col spettacolare, quanto pericoloso, incidente perché Hamilton ha commesso un doppio errore di valutazione (velocità in ingresso e impostazione della traiettoria in entrata) dati anche i 110 chili extra del carburante nel serbatoio a indurre la monoposto al sottosterzo, mentre Verstappen ha dato per certo il fatto che fosse davanti e quindi ha sterzato verso destra come se il sorpasso fosse chiuso.
La Direzione Gara ha sanzionato l'inglese con una penalità che secondo alcuni è stata leggera e secondo altri corretta come metro di giudizio, i pareri sono discordanti in questo senso. Dal mio punto di vista personale, penso che i due saranno protagonisti di altri corpo a corpo ravvicinati nel proseguo della stagione e che quindi ci sarà l'occasione per Max di poter restituire il favore al rivale, date le dichiarazioni al veleno affidate al suo profilo Instagram. La prossima tappa sarà il gran premio di Ungheria all'Hungaroring il prossimo 4 agosto, vedremo se ci saranno nuovi screzi tra i due protagonisti indiscussi di questo mondiale.

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